Michele Nardon
Classe 1983, lavoro nella cooperazione sociale, ma parallelamente sono anche un pittore, un incisore e un writer. Ho iniziato a disegnare fin da piccolo, osservando i vari pittori che si avvicendavano nella vetreria artistica dei miei nonni e di mio zio, poi ho frequentato il liceo artistici Max Fabiani di Gorizia e ho concluso gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia discutendo una tesi dal titolo: “La figura dell’insetto tra metamorfosi e metafora”. Questo è quello che io adoro dipingere, questi sono i miei soggetti preferiti, ciò che ha messo in moto tutta la mia ricerca artistica. I miei compagni di scuola dicevano di me: Mmm… Mah?... Boo. Ora che ci penso piacerebbe saperlo anche a me. Il libro che ho sul comodino: Ne ho diversi, leggo in base all’umore, ora ho Italo Calvino “Le Città Invisibili”, Michael Ende “Lo specchio nello specchio” e vari fumetti. Domani vorrei ritrovarmi. Non sono molto esigente mi basta un bel fiume pieno di pesci a pescare in completo relax con mio figlio e la mia compagna.